Da molti anni sono molto ambiti gli orologi secondo polso, che come vedremo all’interno di questo articolo hanno delle differenze rispetto agli orologi vintage, e in ogni caso rappresentano un ambito molto interessante soprattutto per i collezionisti, e in certi casi potrebbero essere anche un ottimo investimento da prendere in considerazione.
Andando a scoprire la differenza tra gli orologi Vintage e questi di secondo polso, quelli vintage sono i famosi orologi d’epoca usati, e a livello storico sono identificati come gli orologi prodotti prima della cosiddetta crisi del quarzo che ha investito l’orologeria Svizzera dagli anni 70 e 80.
E da quel momento in poi gli orologi usati successivamente a quel periodo, e quindi dalla fine degli anni Ottanta in poi, fino a quelli contemporanei vengono chiamati di secondo polso.
In mezzo a queste due famiglie di orologi c’è una terza che i collezionisti conoscono che si chiama Instant Classic, e cioè orologi che diventano subito d’epoca quando escono e anzi forse ci sono dei collezionisti che ancora prima che arrivano sul mercato ritengono sotto mira perché sapranno che escono a edizione limitata, e quindi pensiamo magari ai Patrick Philippe o ai Rolex, ai Cartier e agli Omega.
Insomma sia che parliamo del mondo degli orologi di secondo polso e sia che parliamo del mondo degli orologi vintage che degli Instant Classic che menzionavamo sopra, parliamo sicuramente di ambienti e di mondi in cui i collezionisti giocano un ruolo di primo piano, perché sono sempre alla ricerca di novità e sono sempre alla ricerca di nuovi modelli per incrementare la loro collezione, avendo spesso e volentieri un’ottima capacità di spesa anche nei periodi di crisi economica collettiva.
Ma parliamo anche di mondi dove ci sono i punti vendita di Compro e vendo orologi di lusso che magari trattano vari marchi, di quelli che abbiamo menzionato e si mettono a disposizione non sono dei collezionisti, ma anche di quelle persone che decidono per qualche motivo di vendere il loro modello dopo aver ricevuto chiaramente una valutazione molto precisa e molto chiara.
Non tutti gli orologi di secondo polso hanno lo stesso appeal per i collezionisti
Certamente se abbiamo un orologio di secondo polso di un grande marchio e possiamo menzionare la Rolex o la Omega o la Cartier, o la Patek Philippe, Sicuramente avremo molte possibilità di guadagnare una buona somma di denaro se decidessimo di farcelo valutare, e poi rivenderlo in uno di questi punti vendita di compro e vendo orologi di lusso di secondo polso.
Però non dobbiamo avere delle certezze sulla somma, perché i fattori che incidono sulla valutazione sono vari.
Infatti prima di tutto dobbiamo considerare che non tutti i modelli di orologi di lusso secondo polso hanno lo stesso appeal e quindi non hanno lo stesso mercato per i collezionisti e questo influirà in un senso o nell’altro.
E poi soprattutto l’altra questione riguarda lo stato di custodia, perché un conto è dire secondo polso per parlargli un orologio usato ma che in buone condizioni, e un altro è se vogliamo vendere un rottame.
Link Utili:
Forse non tutti sanno che
La Rolex SA venne fondata nel 1905 da Hans Wilsdorf e dal fratellastro Alfred Davis; pur essendo attualmente una delle maggiori imprese svizzere dell’orologeria, Wilsdorf era di nazionalità tedesca e la prima sede era a Londra. Wilsdorf & Davis fu il nome originario dato all’azienda, che in seguito divenne la Rolex Watch Company. Inizialmente si limitavano a importare in Inghilterra i meccanismi svizzeri prodotti da Hermann Aegler, che successivamente divenne socio, assemblandoli in lussuose casse create dalla firma Dennison e da altri gioiellieri dell’epoca che vendevano i primi orologi da polso personalizzandoli con il proprio marchio. I primi orologi prodotti dalla Wilsdorf & Davis erano marcati “W&D” (sigla visibile all’interno della cassa). Hans Wilsdorf registrò il marchio “Rolex” a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera nel 1908. Il significato di questo termine è sconosciuto, secondo alcuni (versione mai confermata da Wilsdorf) “Rolex” deriva dalla locuzione francese horlogerie exquise, che significa orologeria squisita. Altri riportano che il nome derivi dall’unione della parola Rolls-Royce, automobili di lusso amate da Alfred Davis, e Timex, grande produttore di orologi dell’epoca, per indicare appunto che la produzione sarebbe stata orientata a orologi “EX” di lusso “ROL” da cui ROLEX. Ad ogni modo, Wilsdorf voleva un nome facilmente pronunciabile in ogni lingua, immediato, facile da ricordare, ma anche che avesse stile, cioè non doveva essere troppo ingombrante sul quadrante e doveva dare la possibilità ai rivenditori inglesi (per i quali erano destinati inizialmente i primi modelli) di poter incidere il proprio nome al di sotto di Rolex.
La Wilsdorf & Davis si spostò dalla Gran Bretagna nel 1912. Wilsdorf avrebbe voluto rendere economici i suoi prodotti, ma le tasse e i dazi di importazione sulle casse degli orologi (oro e argento) alzavano i prezzi. Da quel momento il quartier generale venne spostato a Ginevra, mantenendo filiali in altre città (ad esempio Bienna) e in altri continenti: Nord America, Asia, Australia. Un altro motivo che spinse Wilsdorf a trasferirsi in Svizzera fu perché con lo scoppio della prima Guerra Mondiale un tedesco non era visto di buon occhio in Inghilterra, e ciò avrebbe potuto causare ulteriori ostacoli alla sua azienda.